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Diventare madre
Che cosa aspettarsi

Diventare genitore può provocare  numerose e diverse reazioni, dall'entusiasmo a qualcosa del tipo:

"Ma sta succedendo, veramente?"

Ed è assolutamente normale: c'è talmente tanto da scoprire e da comprendere prima dell’arrivo del bambino e questo periodo può essere anche molto stressante. Le informazioni che trovi in queste pagine ti saranno d'aiuto per prepararti alla nascita e per entrare in sintonia con il tuo bambino

Adattarsi alla condizione di madre

Sono le 4 del mattino e ti sei già alzata cinque volte: pannolini sporchi e rigurgiti sono la tua quotidianità e ti domandi, ancora una volta, come una piccola creatura possa creare tanto scompiglio.

Ti suona familiare?

Essere madri può essere molto gratificante, ma è anche un duro lavoro, specialmente all'inizio. Gestire i cambiamenti nella tua routine quotidiana e nelle notti insonni mentre impari a prenderti cura del tuo bambino può sottrarti una grande quantità di energia, impegno emotivo e pazienza. Saranno numerose le occasioni in cui non saprai -in pratica- che cosa fare, ma per tutte le neo mamme è questa la situazione iniziale, ricordatelo: state imparando come svolgere questo nuovo compito.

Adattarsi al nuovo ruolo di genitore è un processo che avviene per prove ed errori in cui si alternano giornate buone e cattive ed è normale che ci voglia un po' di tempo per sentirsi a proprio agio e fiduciose.

“Avevo sempre pensato che, quando fosse arrivato il momento, avrei saputo esattamente cosa fare, ma invece mi sono sentita totalmente spaesata, persa come non mi era mai successo prima”.

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Grandi aspettative?

Cerca di avere aspettative il più possibile realistiche riguardo la maternità. Ricorda che può essere più complicato e stressante di quanto immagini o di quanto chiunque altro possa ritenere, anche tra i tuoi amici e parenti.

È importante tenere a mente che:

  • Ogni genitore incontrerà giornate favorevoli e giornate sfavorevoli. Vi sono numerosi cambiamenti a cui adattarsi e molti genitori avranno di tanto in tanto la sensazione di non farcela.

  • La genitorialità è un'abilità che si impara e, con il passare del tempo e l’esperienza, potrai acquisire sempre più fiducia in te stessa.

  • Anche dar da mangiare al proprio bambino richiede di imparare qualcosa e potrebbe risultare diverso, o più problematico, di quanto pensassi.

  • Si attraversano diverse fasi in questo cambiamento, alcune più difficili di altre. Ogni genitore le vive in modi differenti, ma in genere le prime 6-8 settimane sono le più ardue per tutti.

  • Diventare madre può essere un’esperienza molto intensa, a volte stimolante e altre volte inesorabile.

  • Trova, dunque, il tempo per concederti pause, di fare qualcosa di divertente, vedere amici. Naturalmente potrà risultare difficile riuscirci e dovrai cercare soluzioni creative affinché ciò avvenga.

  • Trovare il tempo per fare le cose che ti piacciono, o banalmente per fare anche le faccende domestiche, potrà risultare complicato mentre ti prendi cura di un neonato. Preparati a lasciare andare alcune cose per un po', la perfezione non è necessaria.

  • Ricerca e sviluppa una cerchia di amicizie su cui poter contare in caso di necessità, specialmente se sei una madre single.

 

È importante sapere che alcuni bambini sono più facili da calmare e gestire rispetto ad altri. Se il tuo continua ad essere inquieto, chiedi consiglio al pediatra, all’ostetrica o ad altra figura professionale esperta di tua fiducia. Anche se ti capita di provare sentimenti negativi nei confronti del bambino, ciò non vuol dire che sei una cattiva madre. Se tali sentimenti dovessero diventare più intensi o persistenti, è importante parlarne con un professionista cha saprà come aiutarti.

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Gestire emozioni miste

Per molte persone, diventare genitori significa realizzare i propri sogni e speranze: amano tenere in braccio il loro bambino, toccarlo, guardarlo e persino annusarlo.

Talvolta, la coppia può sperimentare un senso di amore e unione sempre più profondo, che coinvolge i due partner e il loro bambino.

Per altri, le emozioni positive si mescolano con un senso di frustrazione e rimpianto dovuto alla perdita della propria vita precedente: talvolta la carriera, o l’indipendenza economica, la spensieratezza e il tempo che si poteva trascorrere con il partner e con gli amici. Alcuni si sentono perfino intrappolati dal grande cambiamento poiché lo percepiscono come se avesse completamente ribaltato la loro vita e il loro senso di sé. Sentono che la loro identità come persona è stata rimpiazzata da quella di genitore e ciò può generare tanti timori.

Paure, dubbi e pensieri negativi riguardo il proprio ruolo di genitore (“starò facendo un buon lavoro oppure no?”) possono provocare pesanti sensi di colpa.

È importante tenere presente che simili esperienze sono normali e che fanno parte del processo di adattamento: non significano affatto che non volete o non amate il vostro bambino.

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Informazioni per le neomamme

Le modificazioni dei livelli ormonali possono avere effetti sulle tue emozioni, soprattutto nelle prime settimane dopo il parto, facendoti sperimentare un’intensità e un’alternanza di stati d’animo anche molto diversi tra loro: può capitare, per esempio, di sentirsi estremamente felice e appagata e un attimo dopo, senza un apparente valido motivo, sentirsi triste e avvilita. Il 70-80% delle donne attraversa questa fase nota come “Baby Blues”, che passa spontaneamente in breve tempo (circa due settimane).

Tuttavia, è possibile che tu continui a sentirti affaticata, sola, triste, ansiosa o irritabile perfino dopo il primo mese o il cosiddetto Baby Blues. Prendersi cura di un neonato e i cambiamenti nello stile di vita subiscono molte variazioni in questo periodo e tutte queste novità si ripercuotono sul tuo stato d’animo che, pertanto, può cambiare sensibilmente.  

Sono molte le cose che possono farti sentire così:

  • la delusione perché il parto non è andato come avevi previsto;

  • le preoccupazioni per la salute del bambino o per come stai affrontando la maternità;

  • l’agitazione che provi quando non riesci a calmare il tuo bambino;

  • lo sconforto di fronte alle difficoltà nell'allattamento al seno, che può aumentare se accompagnato da senso di colpa o di fallimento quando si è costrette a passare al biberon;

  • la sensazione che l’esperienza di maternità che stai vivendo non è come avevi immaginato;

  • la riduzione del reddito e della tua autonomia, i cambiamenti nel ruolo e nello stile di vita che si verificano dopo aver avuto un bambino;

  • la preoccupazione di essere vista dagli altri come una persona incapace di affrontare la situazione o inadeguata e di essere giudicata come una cattiva madre;

  • lo scarso sostegno emotivo e/o finanziario da parte del partner o di altri familiari e amici (ciò è più probabile per madri giovani o single o per quelle i cui partner lavorano lontano da casa);

  • il senso di colpa e la tristezza se devi lasciare il tuo bambino per riprendere il lavoro;

  • il dover affrontare malattie o complicanze fisiche che colpiscono te e/o il tuo bambino.


     

Adattarsi al cambiamento

Diventare genitori è un grande cambiamento nella vita personale e di coppia.

Per le donne, la gravidanza, la nascita e l'allattamento implicano molti cambiamenti fisici, che possono influire sull'immagine corporea e sulla relazione con il partner. Può essere necessario un po' di tempo per riprendersi dalla gravidanza e dal parto: nell’esperienza comune, le donne si sentono “tornate alla normalità” sotto il profilo fisico o emotivo dopo almeno sei mesi o un tempo anche più lungo. Non essere troppo esigente con te stessa e non preoccuparti, è sufficiente avere un po' di pazienza e fiducia.

La gravidanza, la nascita e la genitorialità possono avere effetti sulla vita sessuale e sull’intimità col partner in diversi modi, per esempio:​

  • stanchezza, dolore, paura del dolore, allattamento al seno, perdita della libido possono essere un ostacolo alla ripresa della vita sessuale nel periodo dopo il parto in cui il tuo fisico ha bisogno di ristabilirsi;

  • la nascita del bambino comporta cambiamenti nello stile di vita e all’inizio potresti avere poco tempo da dedicare alla coppia o a te stessa;

  • le modificazioni dell'immagine corporea, conseguenti alla gravidanza e al parto, sono molto soggettive e possono risultare positive o negative;

 

Ti sarà utile sapere che per quasi tutte le coppie l’attività sessuale si riduce molto dopo aver avuto un bambino e molti neogenitori sentono di avere meno intimità con il proprio partner, ma sii fiduciosa e abbi pazienza perché anche la tua vita sessuale tornerà alla normalità!

Promemoria fondamentale...

Adattarsi al nuovo ruolo di genitore può richiedere tempo.

Valorizza il tuo ruolo di genitore: è un mestiere molto importante, che si impara  e migliora giorno dopo giorno.

Non c'è un modo “giusto” per riuscirci, quindi non essere troppo severa con te stessa se le cose vanno in modo diverso da come avevi programmato.

L'esperienza della gravidanza, del parto e della maternità è unica e comporta gratificazioni e sfide differenti per ciascuna donna.

Cerca di non fare confronti con le altre madri, al contrario ricerca sostegno nelle persone che ti circondano. Se hai bisogno di consigli o di un sostegno professionale, rivolgiti a un professionista sanitario al più presto possibile.

Soprattutto, ricorda che prenderti cura del tuo bambino durante il suo primo anno di vita è un lavoro costante e impegnativo. Molte persone hanno bisogno di un sostegno extra in questo periodo, quindi non c'è da vergognarsi nel chiedere aiuto se e quando ne avrai bisogno.

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Prenditi cura del benessere emotivo durante la gravidanza

Scopri alcuni suggerimenti per prenderti cura di te stessa e del tuo benessere emotivo quando aspetti un bambino.

  • Non pretendere troppo da te stessa: rallenta i tuoi tempi, dedica il giusto spazio a momenti di riposo e rilassamento.

  • Se hai un partner, parlagli della differenza che un bambino introdurrà nelle vostre vite.

  • Cerca di organizzarti con lui in modo che entrambi passiate quanto più tempo possibile a casa dopo che il bambino sarà nato. Verificate quanto la legge vi consenta in termini di congedo e, se vi riesce, negoziate con il datore di lavoro un periodo aggiuntivo o qualche vantaggio ulteriore.

  • Predisponi un aiuto extra nelle prime settimane dopo la nascita del bambino; per un periodo più lungo se aspetti dei gemelli o se vi sono altri aspetti della tua vita che potrebbero risultare difficili da gestire.

  • Parla dei tuoi stati d’animo con qualcuno di cui ti fidi. Condividere le preoccupazioni può essere di grande aiuto.

  • Allarga la tua cerchia di amicizie: altre donne incinta come te potrebbero costituire una valida risorsa.

  • Non aver paura di rivolgere domande quando vai dal medico di base, dal ginecologo o dall'ostetrica, dal pediatra di famiglia.

  • Presta attenzione a ciò che leggi, perché alcuni siti web o articoli potrebbero farti sentire peggio. Controlla chi scrive e chiediti se puoi fidarti della fonte di quell’informazione. Anche quando la fonte ti sembrerà attendibile, prova a condividere quell’informazione col tuo professionista sanitario di fiducia per sentire anche il suo parere.

  • Sii consapevole di tutti i cambiamenti che sopraggiungono rispetto a come ti senti normalmente. Se le emozioni che insorgono cominciano a interferire con la tua vita quotidiana, parlane il più presto possibile al medico di base, al ginecologo, all’ostetrica o a qualsiasi altro professionista sanitario con cui hai stabilito un rapporto di fiducia. Se hai sofferto di problemi emotivi in passato, è ancor più importante farlo presente perché questo potrà aiutarti a individuare e a reagire in fretta agli eventuali sintomi che si manifestino nuovamente.


     

Perché i problemi emotivi sono comuni durante la gravidanza?​

La combinazione di cambiamenti fisici, sociali ed emotivi durante la gravidanza può, in certi casi, influire sul benessere psicologico con manifestazioni quali ansia e depressione.

 

Il rischio di incorrere in questi problemi è maggiore se ne hai già avuti in passato, se non hai abbastanza sostegno, se sei una madre single o se vieni da un periodo difficile caratterizzato da rapporti spinosi, problemi con il concepimento, abusi o perdite.

 

Tuttavia, difficoltà emotive possono insorgere per chiunque in questo periodo, come può succedere di andare incontro a problemi di salute fisica in generale. È importante avere cura di se stesse e prestare attenzione a qualunque mutamento di umore o semplicemente al fatto che stai incontrando difficoltà ad affrontare la vita quotidiana. Sebbene gli alti e bassi siano parte della gravidanza, se ti senti triste, abbattuta, preoccupata o ansiosa per due settimane o un tempo più lungo, è necessario cercare un aiuto o chiedere un parere a uno specialista.

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Perdita della gravidanza​

L'aborto è un’esperienza traumatica per tutti, compresi genitori, familiari e amici. Alcune persone provano un profondo senso di vergogna ed è facile sentirsi isolati se si ha la sensazione di non riuscire a parlare dell'esperienza con le persone più vicine. È molto importante in questi casi mantenere il contatto con la famiglia e la rete di amicizie perché questo periodo può essere particolarmente duro. Se aspettavi più di un bambino, un aborto può anche complicare il processo del lutto, in particolare se uno o più figli sopravvivono. Il processo del lutto può contribuire a far emergere segni di depressione o, al contrario, a mascherarli.

 

In alcuni rari casi, la gravidanza si interrompe per complicazioni che subentrano nel secondo trimestre di gestazione. Anche questa evenienza può complicare il processo di elaborazione del lutto ed è sempre importante chiedere il parere di uno specialista. In molti contesti ospedalieri è prevista di routine una consulenza psichiatrica e/o psicologica, in ogni caso non esitare a richiederla.

 

Se hai perso un bambino, è importante prendere e restare in contatto con professionisti e/o associazioni che forniscono supporto alle famiglie in questi casi. Anche frequentare un gruppo di sostegno di persone che hanno vissuto la stessa esperienza è spesso un passo utile. Puoi chiedere informazioni a riguardo al personale sanitario ospedaliero oppure al Consultorio Familiare più vicino.

Hai bisogno di sostegno?

La maggior parte dei neogenitori ha bisogno di un supporto extra da parte di familiari e amici, specialmente all’inizio. L’aiuto può riguardare cose pratiche come le faccende domestiche o tenere d’occhio il bambino (o i bambini) per concedervi una pausa, ma anche un sostegno emotivo: a volte è sufficiente avere qualcuno che stia lì ad ascoltarti.  

Pensa a quello che sarebbe più utile per te, fallo sapere alle persone che ti circondano e cerca di accettare qualunque offerta!

Ciò vale soprattutto se sei una madre single: se puoi contare su una cerchia di amici, altri genitori, vicini e parenti, questo sostegno farà una grande differenza, non deve essere tutto sulle tue spalle.

Potrebbe capitarti, soprattutto nelle prime settimane, di sentirti stanca e poco entusiasta di affrontare la giornata oppure di non sentirti così legata al tuo bambino come ti eri immaginata. La gran parte delle neomamme che sperimenta questo disagio riporta che diminuisce gradualmente e in modo spontaneo. Se ti accorgi che non passa da solo ma, anzi, comincia a pregiudicare la tua capacità di affrontare la vita quotidiana, è importante che ne parli con una persona di fiducia o con un professionista sanitario. Potrebbe trattarsi di semplice stress, di un segnale d’ansia, depressione o di un altro problema che mette a rischio il tuo benessere psicofisico.

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